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Lo “Ius soli” e Whatsapp.

Whatsapp ha, di sicuro, rivoluzionato il mondo della messaggistica istantanea consentendo ai suoi milioni di utenti di trasmettere immediatamente testi, immagini, video, documenti e link ai più svariati siti. Il vantaggio della fruibilità di questo mondo digitale è enorme; ma lo sono anche i rischi di essere colpiti, bersagliati, inondati di messaggi più o meno utili.

Vi chiederete che cosa possa c’entrare la messaggistica di Whatsapp con lo “Ius soli”. C’entra, c’entra tantissimo. Sono stato raggiunto anch’io infatti da un messaggio diramato attraverso questa potente piattaforma contenente l’invito a firmare una petizione online; il testo diramato è: «firmate tutti contro lo ‘Ius soli’ perché se prendono la cittadinanza italiana voteranno per il partito islamico già esistente in Italia dal 2 luglio 2017, ed avremo leggi islamiche, passiamoci il link e passatelo ad ogni vostro amico, mancano ancora quarantacinquemila firme e resta meno di un mese». Sorvolerò sull’utilizzo includente e a tratti fantasioso della punteggiatura utilizzata nel messaggio e, naturalmente, non riporterò qui il link (osceno e fuorviante a mio avviso) che consente di raggiungere la pagina della petizione piena zeppa di sciocchezze, un’accozzaglia di notizie inesatte e fuorvianti capaci, però, di suscitare in chi legge ovvie reazioni di difesa. La prima e più evidente sciocchezza riportata nella pagina che richiede la firma a sostegno della petizione è quella relativa agli scopi “veri” (ma nascosti, taciuti) del disegno di legge; secondo gli estensori del testo, infatti, il provvedimento dovrebbe servire non tanto a ottenere i voti di chi ne beneficerà (ovvero i “figli nati sul suolo italiano da genitori stranieri ancora non cittadini e sotto vari status”; a questo – grazie a Dio – ci arrivano) quanto, piuttosto, “ad accalappiare ed imbrigliare quelli che già votano, cioè circa 800 mila residenti e cittadini”. Il testo che invita a sottoscrivere la petizione, infine, utilizza, per far presa su chi legge, la presenza di un “Partito Fratellanza Mussulmana Italia” paventando, addirittura, l’istituzione di scuole coraniche private e l’instaurazione di una democrazia islamica nonché l’approvazione della poligamia (ma davvero?). Ovviamente il tutto volutamente e volgarmente confuso con gli sbarchi dal Nord Africa e dal Medio Oriente.

Cerchiamo, però, di essere seri e di analizzare per bene i fatti. Io, per formazione culturale e scientifica, cerco sempre di dimostrare (coi dati!) quanto sostengo.

Allora, mi è sembrato di capire che l’invito a firmare la petizione sia, più che altro, dovuto all’istinto islamofobo di quanti l’hanno preparata. Cerchiamo di dimostrare perché questa visione non ha alcun fondamento. E lo facciamo iniziando dai numeri. La fondazione Leone Moressa, in uno studio pubblicato su “la Repubblica” ci informa che la popolazione beneficiaria dello “Ius soli” (che, ricordiamo, è ampiamente temperato dallo ‘Ius culturae’) è attualmente di 800.600 minori corrispondenti, per poter rientrare nei parametri del disegno di legge, a circa l’80% dei minori stranieri residenti in Italia. La cifra deriva dalla applicazione della norma che è già stata approvata alla Camera e che prossimamente sarà discussa al Senato. Tale norma, infatti, introduce due princìpi essenziali: 1) la cittadinanza è riconosciuta a chi sia nato in Italia da genitori stranieri ma dei quali almeno uno sia in possesso del permesso europeo da lungo periodo; oppure 2) la cittadinanza è riconosciuta al minore straniero, nato in Italia o che vi abbia fatto ingresso entro i 12 anni e che abbia frequentato un ciclo formativo della durata di almeno cinque anni. Già questo basterebbe (se solo si avesse il buon senso di leggere e capire le parole scritte) a contestare la confusione dello “Ius soli” con il fenomeno migratorio.

Ma, andiamo avanti. Cifre alla mano, i minori presenti in Italia all’inizio del 2017 sono circa un milione, poco più del 20% della popolazione immigrata totale ed esaminando i dati di tale popolazione i ricercatori della Fondazione Moressa, hanno attestato che i beneficiari della norma sarebbero circa 815.000 ragazzi. Oggi – e qui sta la prima sorpresa per gli xenofobi di tutte le estrazioni – frequentano le nostre scuole ragazzi di oltre 200 nazionalità diverse, ma il record dei “nuovi” italiani andrebbe a bambini con genitori romeni, albanesi e marocchini (le tre comunità maggiormente presenti nel nostro territorio) seguiti, a ruota, da cinesi, filippini, indiani, moldavi, ucraini, pachistani e tunisini (per citare soltanto le prime dieci nazionalità). Infatti frequentano scuole italiane 157.806 minori romeni; 111.029 albanesi; 102.179 marocchini; 45.336 minori di nazionalità cinese; 26.533 filippini; 25.436 indiani; 25.176 moldavi; 19.720 ucraini; 19.253 pakistani e 18.122 di nazionalità tunisina.

La seconda sorpresa è ancora più interessante e lascerà sicuramente “di stucco” non solo gli xenofobi ma anche gli islamofobi; infatti, valutando come “ereditato” dal proprio Paese di origine il credo religioso, solo una percentuale minoritaria degli studenti “stranieri” in Italia proviene da Paesi tradizionalmente islamici. Più esattamente è stato valutato che il 16,1% degli studenti stranieri è cattolica o protestante; il 28,0% di fede cristiana ortodossa (la cui somma dà ben il 44,1%); il 38,4 sono islamici; l’1,8% buddisti; il 3,1% induisti e ben il 12,6% di nessuno o altro credo religioso. Questo perché i cristiani (a prescindere dal rito) sono presenti, con l’eccezione dei Paesi nordafricani (Marocco e Tunisia), un po’ dappertutto.

Quindi, come dimostrato, non c’è alcun rischio di islamizzazione dell’Italia, né in termini religiosi, né in termini politici giacché, anche mettendo assieme, tutti nella stessa città, gli islamici presenti nel nostro Paese, al massimo – considerate le cifre – potrebbero ottenere la rappresentanza nel consiglio comunale di una piccola cittadina.

La verità è che lo ‘Ius soli’, più che altro per motivi demagogici e populisti, è stato caricato di un valore che in realtà non ha e, contemporaneamente, gli è stato tolto il valore vero e reale. Lo “Ius soli” non ha niente a che vedere coi flussi migratori (lo abbiamo ripetuto fino alla nausea) ma i populisti di ogni genere e colore, da ‘Fratelli d’Italia’ alla ‘Lega’ fino al Movimento 5 stelle, hanno usato un disegno di legge giusto, sacrosanto, civile come grimaldello per sfondare la pancia morale degli italiani e attirarli nella loro rete populista.

* * *

Chi fa politica in questi termini, chi la fa a discapito di bambini che – a prescindere dal colore della pelle o dalla forma degli occhi – si sentono e, in fin dei conti, sono italiani, merita una sola parola: Vergogna!


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Fabrizio Pulvirenti
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