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Mafiosità

Sfoglio noiosamente facebook, soffermandomi qua e là su qualche post che per un istante cattura il mio interesse, ma non riesco a concentrarmi su nessuno perché è la solita solfa quotidiana: i buongiorno coi caffè, cuori infranti di chi ha perso o che cerca qualcuno, chi impreca contro il razzismo e chi contro gli immigrati; insomma, niente di nuovo. Quando sto per chiudere l’applicazione per dedicarmi a cose più importanti, però, fa capolino un’immagine (quella riportata in basso) che si sporge dal profilo di una amica a 5 stelle. L’immagine è suddivisa in due porzioni; nella parte superiore campeggia il volto barbuto di Giancarlo Cancelleri con, in alto, questa frase: “Il primo presidente della Sicilia fuori da mafia e partiti”; sotto, invece, c’è la coppia Di MaioDi Battista e la scritta “Sono il futuro”. Più dei volti che si sporgono dal profilo della mia amica mi hanno colpito le frasi didascaliche che l’autore del post fotografico ha ritenuto opportuno inserire.

La didascalia che sovrasta il volto di Cancelleri, in modo subdolo, equiparerebbe la Mafia ai Partiti e, già questo, è formalmente scorretto giacché vorrebbe significare, in una sorta di messaggio subliminale, che esiste una convergenza tra Mafia e Partiti politici. Ma, sorvoliamo, lo stile della propaganda pentastellata è questo; c’è poco da fare: per “loro” tutto ciò che è esterno al MoViMento è per definizione sporco e imperfetto.

Immediatamente dopo, non so per quale associazione di idee, mi torna in mente Umberto Galimberti e quanto ha scritto («D» la Repubblica delle Donne, 2003): “In Italia la lotta alla mafia non sarà mai vinta perché la mafia non è altro che la versione truculenta del costume diffuso dove la parentela, la conoscenza, lo scambio di favori, in una parola «la rete familistica» ha il sopravvento sul riconoscimento dei valori personali e sui diritti di cittadinanza”.

La “Mafia”, cara amica a 5 stelle, non è soltanto stragi, traffico di droga, tangenti, violenza; la “Mafia” è soprattutto – se non essenzialmente – “mafiosità”, un modo di pensare per cui chi ha il potere (nel senso di sostantivo, non di verbo) manipola le norme a proprio favore o a favore di quella “rete familistica” cui fa riferimento Galimberti. Ecco, alla luce di questo, alla luce della mentalità mafiosa che domina e pervade il pensiero di quanti oggi escogitano scorciatoie per garantire privilegi e sconti, sei davvero così sicura che i 5 stelle ne siano affrancati? La vicenda delle garanzie offerte dal sindaco Patrizio Cinque di Bagheria sull’abusivismo edilizio, peraltro subito abbracciate e sostenute da Di Maio e da Di Battista, si innesta esattamente in questa visione di garantismo familistico, di tutela di se e dei propri “amici” che, in barba alle norme, legalizza l’illegalità.

Questa, amica mia, in termini larghi, è mentalità mafiosa, è mafiosità. E i 5 stelle non ne sono franchi.


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Fabrizio Pulvirenti
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