La «cura» per il “grillismo”
- Fabrizio Pulvirenti
- 9 ago 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Indro Montanelli ha detto un tempo che «la cura per il berlusconismo è Berlusconi» Questa mattina ho letto una lunga, apprezzata e condivisa lamentela di una amica di Facebook (Marcella Bordigoni) che si è scontrata con l’impossibilità di far comprendere la follia che domina il mondo grillino a chi ne è fiero militante o anche solo pallido simpatizzante: non servono né gli esempi “forti”, né i “toni morbidi” per far loro comprendere che non basta proclamare l’(h)onestà (che in realtà è solo presunta) dei loro rappresentanti o la (presunta) rinuncia allo stipendio da parlamentare per fare di questa follia collettiva l’alternativa salvifica giacché i loro fallimenti, in ordine alle capacità di amministrare, sono molteplici; figuriamoci in quale baratro farebbero sprofondare Regioni e Stato! Mi sto, così, convincendo che ciò che diceva il Maestro probabilmente andrebbe applicato anche a loro e dovremmo cominciare a pensare che «la cura per il grillismo sono i grillini» nonostante il rischio – piuttosto concreto – che questa cura approssimi il Paese all’abisso del fallimento collettivo.
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